Di Efraín Ríos Montt e del processo per i numerosi crimini che commise nel suo pur breve periodo a capo del Guatemala Diario Latino ha già scritto in passato. Torno a occuparmene rapidamente oggi facendo un breve riassunto. Nel 1994 una commissione patrocinata dalle Nazioni Unite stabilì che il 93% dei crimini commessi durante la guerra civile in Guatemala vennero perpetrati dall'esercito o dai paramilitari. Fu, dunque, un genocidio di Stato commesso contro gli indigeni di etnia Maya. Dal 2001 la giustizia guatemalteca sta giudicando e condannando vari militari e agenti delle forze dell'ordine per i crimini della guerra civile. Il generale Efraín Ríos Montt, allora capo di stato è sotto processo assieme al capo dell'intelligence militare, José Mauricio Rodríguez Sánchez, con l'accusa di genocidio e crimini di guerra. Sarebbero 1771 i Maya Ixil uccisi e altri 29 mila i rifugiati, alcuni dei quali vittime di violenze.
Dal gennaio 2012, data dell'inizio del processo, Efraín Ríos Montt è agli arresti domiciliari avendo perso l'immunità di cui godeva. Martedì 30 aprile il giudizio è ripreso. La prima udienza è stata fissata per il 2 maggio.
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